Ormai era già passato un giorno e mezzo dal mio arrivo ad Amburgo, il mio istinto mi spingeva ad esplorare la città quasi a caso, ero ancora alla ricerca di qualcosa che Amburgo mi stava nascondendo, qualcosa che nelle città con grandi scambi culturali c’è sempre.

Il sesto senso mi suggeriva di esplorare il quartiere di Sant Pauli per una serie di motivi: la sua storia che per alcuni versi è molto simile ad altri quartieri/città che ho visitato in passato e per i Beatles che suonavano qui prima di diventare famosi.

Sant Pauli, vista la vicinanza con il porto di Amburgo, in passato era visitato da una grande quantità di marinai , vi passavano il tempo in attesa che la nave fosse pronta per ripartire, per tale motivo il quartiere è sempre stato un punto di riferimento per il divertimento: sesso, alcol e punk tedesco.

Fin dalla mattina presto incomincio a girare quasi a caso scoprendo angoli del quartiere in cui pullulano i mercatini dell’usato e qualche piccolo negozio molto interessante, la mattinata passa tranquilla e decido di riposarmi qualche ora prima di uscire di continuare l’esplorazione.

La sera decido di uscire un pò prima, così ore 18 ritorno a Sant Paul, questa volta nella via centrale Reeperbahn, ovvero “via dei Cordai”, vi ero già stato nelle sere precedenti ma qualcosa mi diceva di tornarci.

Incomincio ad esplorare addentrandomi nelle vie laterali, ad un certo punto mi trovo difronte ad una via sbarrata da un muro bianco in legno, il messaggio era chiaro, vietato entrare ai minori di 18 anni, ovviamente entro. Mi ritrovo in una via che mi ricorda molto il quartiere a luci rosse di Amsterdam se non per il fatto che le ragazze in vetrina sono molto più aggressive, con mezzo busto fuori dalla finestra si sbracciano urlandoti di entrare.

Esco da questa via e mi ritrovo in una zona molto bella, piena di piccoli bar. Cammino tranquillamente nel marciapiede finché mi sento tirare per la camicia, una ragazza appoggiata al muro, all’apparenza “normale”, mi dice qualcosa in tedesco, la ignoro infastidito. Man mano che vado avanti le ragazze “normali” appoggiate al muro aumentano e di conseguenza io mi allontano sempre di più verso la strada per evitarle. Finalmente arrivo ad un incrocio e alla mia sinistra c’era una bellissima via pedonale piena di bar così decido di percorrerla. In entrambi i marciapiedi, alla sinistra e alla destra, come due plotoni di esecuzioni, eccole di nuovo le ragazze “normali”, decido di camminare esattamente al centro, ma le prime due si muovono, mi vengono incontro, doppia finta e le driblo, ma non ero ancora salvo, vedendo le mie abilità, le successive mi attaccano in quattro, mi avevano accerchiato, ero in trappola. Non potendo più avanzare decido di cambiare direzione e con la coda dell’occhio vedo un gruppetto di ragazze (questa volta normali) all’ingresso di un bar, le guardo e gli dico “SAVE ME!”, loro non esitano nemmeno un istante e mi vengono in aiuto portandomi dentro al bar, mi ritrovo così nel bel mezzo di un’addio al nubilato di ragazze di Dortmund.

E’ partita la festa e sono solo le 8 di sera! Tra un chupito e l’altro di Muchachoo qui incontro varie persone a partire da Umut, un ragazzo turco di Monaco di Baviera e due ragazze finlandesi con le quali sfoggio le poche frasi in finlandese che conosco.

La serata passa in fretta perché le ragazze di Dortmund sono davvero simpatiche, finché devono tornare a casa, il treno le aspetta, le saluto e le ringrazio della serata.

Era ormai l’una di notte e decido di continuare l’esplorazione così incomincio a girare da un locale all’altro finché non incontro Stefanie e Mieke, due ragazze svizzere, passo il resto della serata con loro.

Passa veloce il tempo e arrivano le 4:15 di mattina, con l’aereo alle 7:30 mi rimaneva poco tempo. L’obiettivo era il fish market. Saluto un pò triste le due ragazze svizzere sapendo che non le avrei più viste e fermo il primo taxy, tappa in hotel a prendere le mie cose e poi diretti al Fish market.

Ore 4:45 arrivo davanti a quel portone verde in ferro, la porta del fish market è ancora chiusa, apre alle 5 e sono in prima fila, la gente continua ad arrivare alle mie spalle, in poco tempo ci sono già una centinaia di persone, manca poco. Nel frattempo da quel portone trasuda una flebile musica rock, c’è un gruppo che prova?? ma c’è un concerto?? poi più nulla.

Si sente qualche rumore metallico dall’interno e ad un tratto.. il portone si apre, entro per primo e parte subito il concerto, incredibile!! Ma non era il momento di soffermarmi sulla musica, avanzo verso il bancone dei panini e prendo il tanto atteso panino con l’acciuga accompagnato da un buon caffè, la colazione è servita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *